264 posti disponibili per insegnare italiano in Europa

Sarà che oggi ci siamo tutti svegliati con un bel manto di neve che copre il paesaggio, ma oggi ci sentiamo proprio allegri ed in clima natalizio. Quindi vogliamo dare una buona notizia che, con i tempi che corrono, non è poco.

Come potete leggere su questa pagina del sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono disponibili 264 posti per “assistenti” di lingua italiana in scuole europee di diverso grado e genere. Per l’esattezza 180 posti sono disponibili per la Francia, 30 rispettivamente per l’Austria, la Germania e la Spagna, 15 per il Regno Unito, 6 per l’Irlanda e 3 per il Belgio. Tutto questo fino a prova contraria, perché il bando parla di “numero di posti che si riferisce a dati storici (?)”, in realtà tali numeri potrebbero variare in base all’effettiva disponibilità dei paesi ospitanti.

Per 12 ore settimanali di docenza, in affiancamento ad un insegnante di ruolo, verranno retribuiti da un minimo di 700 euro netti per chi andrà in Spagna, fino ad un massimo di 1.056 euro per chi insegnerà nell’area metropolitana di Londra.  Praticamente un rimborso spese…

Tutti i dettagli del bando, cosi come i numerosi requisiti (alcuni sembrano a prima vista abbastanza discutibili…) li potete trovare sempre al sito sopra indicato. Quello più interessante è relativo all’età: per partecipare bisogna avere meno di 30 anni. Significa che tanta gente, anche molto qualificata, si troverà per l’ennesima volta fuori dai giochi, magari per pochi mesi. Si tratterebbe, dunque, di un bando più rivolto a giovani studenti o neo-laureati che a veri e propri insegnanti formati. Infatti un altro aspetto discutibile è che ancora una volta sembra essere sottovalutata la preparazione specificatamente glottodidattica che il candidato potrebbe avere, rispetto a quella relativa alle altre materie umanistiche. Inutile dire che delle varie certificazioni didattiche (cedils, ditals, ecc.) non ci sia traccia, poiché si tratta di titoli culturali, quindi “liberamente valutabili dalle amministrazioni”.

Critiche a parte, si tratta comunque di un’opportunità interessante per tanti giovani. Speriamo che le selezioni siano eque. Da parte nostra, facciamo un “in bocca al lupo” a tutti i partecipanti.

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